Analisi Favoriti Il Lombardia 2019: Roglic e Bernal i favoriti assoluti, Valverde e Nibali la vecchia guarda che non molla mai
Anche quest’anno siamo giunti all’ultima classica monumento della stagione, che come da tradizione sarà il Lombardia. A darsi battaglia per conquistare l’ultima classica World Tour della stagione, nonostante l’assenza del vincitore dello scorso anno Thibaut Pinot, ci sarà un parterre di livello altissimo, arricchito dalla presenza dei vincitori di Vuelta a España e Tour de France. Nel caso di questi ultimi due, la classica delle foglie morte rappresenta un’occasione per mettere un ulteriore sigillo su una stagione già ricca di soddisfazione, ma al via non mancheranno anche corridori di altissimo livello che hanno però reso al di sotto delle aspettative e cercheranno di riscattare un’intera stagione sulle strade lombarde.
Favoriti Il Lombardia 2019
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Il candidato principale alla vittoria sembra essere Primoz Roglic (Jumbo-Visma), che dopo aver conquistato la Vuelta, non si è adagiato sugli allori e, dopo una leggera battuta di arresto ai campionati del mondo, si è presentato in grande forma per quest’ultima settimana in Italia vincendo già Giro dell’Emilia e Tre Valli Varesine. Lo sloveno, poi, potrà contare sull’apporto di una squadra totalmente costruita intorno a lui, con gli stessi uomini che lo hanno aiutato a vincere in Spagna: Robert Gesink, Sepp Kuss e George Bennett.
Sullo stesso piano dello sloveno, però, si piazza anche Egan Bernal (Ineos), che ha vinto alla Gran Piemonte 2019, dopo aver ben figurato in tutto l’ultimo mese, cominciato con il secondo posto al Giro della Toscana. Il colombiano, ancor più di Roglic, potrà contare sull’apporto di una squadra molto attrezzata dove spicca anche la presenza del connaizonale Ivan Sosa, che è apparso in stato di grazia alla Gran Piemonte sulla salita verso Oropa, dove ha chiuso in seconda posizione dopo aver lavorato per il compagno.
Il Lombardia è poi una corsa particolarmente gradita a Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida), che l’ha già vinta in due occasioni, nel 2015 e nel 2017 e, nonostante un avvicinamento non proprio eccezionale, ha tutte le carte in regola per alzare le braccia al cielo ancora una volta e regalare un’altra gioia ai tifosi italiani. In più, il siciliano è stato sempre protagonista negli ultimi anni, compreso lo scorso, quando fu l’ultimo a resistere allo splendido attacco di Pinot, riuscendo a chiudere in seconda posizione davanti all’attuale compagno di squadra Dylan Teuns, che sarà a sua volta della corsa e potrebbe trasformarsi in un’importante pedina tattica per lo Squalo dello Stretto.
Situazione opposta a quella di Nibali è invece quella dell’altro fuoriclasse esperto del gruppo, vale a dire l’ex campione del mondo Alejandro Valverde (Movistar), che non è mai riuscito a vincere la classica delle foglie morte e alla soglia dei quarant’anni ha ancora voglia di arricchire un già corposissimo palmares. Il campione nazionale spagnolo si presente all’appuntamento con due secondi posti, al GP Beghelli e alla Milano-Torino, che ne certificano l’ottimo stato di forma, e potrà avvalersi dei servigi di un gregario di lusso come Mikel Landa, la cui condizione resta però un’incognita dopo le ultime uscite in cui si è sempre ritirato.
La classica delle foglie morte è poi una corsa particolarmente adatta alle caratteristiche del canadese Michael Woods (EF), vincitore della Milano-Torino e secondo al Giro dell’Emilia davanti al compagno di squadra colombiano Sergio Higuita, con il quale dovrà spartirsi i gradi di capitano anche questo sabato; i due potranno così provare a diversificare le strategie o a lavorare di comune accordo per superare tutti gli altri. Non c’è un capitano unico nemmeno nella Bora-Hansgrohe, che però presenta al via il campione nazionale italiano Davide Formolo, che sta vivendo una seconda parte di stagione travagliata e non è riuscito ancora a far splendere la maglia tricolore. Tuttavia, il veronese in questa stagione ha già ottenuto un secondo posto alla Liegi-Bastogne-Liegi che dimostra come possa ottenere grandi risultati in questo tipo di corsa. Nel caso in cui, però, il campione italiano non riuscisse ad uscire dalla spirale negativa delle ultime corse, la compagine tedesca è ben attrezzata per sostituirlo con Rafal Majka e soprattutto con un Emanuel Buchmann che sta vivendo la miglior stagione della sua carriera con il quarto posto nella classifica generale del Tour de France come ciliegina sulla torta.
Un’altra formazione che si presenta con più alternative è la UAE Emirates che punterà su Diego Ulissi, che nell’ultima settimana non sembra aver perso lo smalto che aveva già messo in mostra nelle classiche canadesi, oltre che su Daniel Martin, vincitore della corsa nel 2014 e voglioso di lasciare con un successo la formazione emiratina, dove ha vissuto due anni in chiaroscuro. La UAE, poi, potrà contare anche su Rui Costa, che però con il passare delle stagione sembra essere sempre meno in grado di potersi assumere le responsabilità di un capitano.
Responsabilità che prima o poi dovrà tornare a caricarsi sulle spalle anche Esteban Chaves (Mitchelton-Scott), trionfatore nel 2016, ma compagno di squadra per l’occasione di un pimpante Adam Yates. Il britannico è reduce dal bel trionfo nella CRO Race 2019 condito anche da una convincente vittoria di tappa in montagna e dovrebbe essere il capitano designato della compagine australiana, che potrà contare anche sugli sforzi del vice campione del mondo Matteo Trentin.
La Groupama orfana di Thibaut Pinot, invece, farà quadrato intorno a David Gaudu, che solitamente è ricopre il ruolo di fido scudiero del vincitore della passata stagione, mentre l’Astana dovrebbe stringersi intorno a Jakob Fuglsang, che nell’ultima settimana ha mostrato un discreto colpo di pedale e che in stagione, tra le altre cose, ha già conquistato la Liegi-Bastogne-Liegi. Al contrario, invece, proveranno a giocarsi le proprie chance con più corridori la Lotto-Soudal, che punta su Tiesj Benoot e Tim Wellens, la Deceunick Quick-Step con Enric Mas e Philippe Gilbert (al passo d’addio con la compagine belga) e la Trek-Segafredo che punterà su un esperto di questo genere di corse come Bauke Mollema, oltre che su due dei più importanti corridori italiani, vale a dire Gianluca Brambilla e Giulio Ciccone, quest’ultimo reduce da una stagione in cui sembra aver compiuto il definitivo salto di qualità vincendo tappe al Giro e al Tour e andando ad indossare per alcuni giorni la maglia gialla di leader della Grande Boucle.
Oltre a quelli già citati, l’italiano più forte sembra essere Giovanni Visconti (Neri-Sottoli Selle Italia), vincitore della classifica individuale della Ciclismo Cup 2019, che ha già dimostrato di competere con i più grandi favoriti in questo finale di stagione vincendo il Giro di Toscana davanti a Egan Bernal e piazzandosi secondo alla Tre Valle Varesine, alle spalle del solo Primoz Roglic. Italiani sono anche i principali uomini della squadra vincitrice della Ciclismo Cup 2019, vale a dire l’Androni-Sidermec, che proverà a rendersi protagonista grazie agli spunti di Fausto Masnada e Andrea Vendrame. Se non dovessero lavorare per Bernal, poi, ci si potrebbe aspettare grandi cose anche da Gianni Moscon e Diego Rosa (Ineos).
Gli altri nomi più importanti da segnalare sono infine quelli di Ilnur Zakarin (Katusha), Wilco Keldermann (Sunweb), Pierre Latour (Ag2r-La Mondiale), Tom Skujins (Trek-Segafredo), Michael Valgren (Dimension Data), Ruben Plaza (Israel Cycling Academy), Hugh Carthy (Education First), Alexandr Vlasov e Nikolay Cherkasov (Gazprom-Rusvelo), Nicolas Edet (Cofidis) e Bob Jungels (Deceuninck Quick-Step).
Borsino dei favoriti
***** Primoz Roglic
**** Egan Bernal, Michael Woods
*** Vincenzo Nibali, Alejandro Valverde, Bauke Mollema
** Giovanni Visconti, Adam Yates, Daniel Martin, Sergio Higuita
* Esteban Chaves, Emanuel Buchmann, Jakob Fuglsang, David Gaudu, Gianluca Brambilla
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